I poteri e le competenze contrattuali nei luoghi di lavoro vengono esercitati dalle RSU e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del relativo CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) di comparto.
Chi è eletto nella RSU, tuttavia, non è un funzionario del sindacato, ma una lavoratrice o un lavoratore che svolge un preciso ruolo: rappresenta le esigenze dei lavoratori senza con ciò diventare un sindacalista di professione.
La RSU, dunque, tutela i lavoratori collettivamente, controllando l’applicazione del contratto o trasformando in una vertenza un particolare problema.
Se è in grado, la RSU può anche farsi carico di una prima tutela, cercando di risolvere il contrasto del lavoratore con il datore di lavoro, per poi passare, eventualmente, la tutela al sindacato e ai legali.
Tra le competenze necessarie per svolgere il ruolo di RSU vi sono, poi, quelle relazionali.
La forza della RSU, infatti, non deriva solamente dal potere assegnato dal contratto e dalle leggi ma anche dalla capacità di creare consenso intorno alle sue proposte e azioni e una ampia condivisione degli obiettivi.
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L’art. 1 della Costituzione, recita: «L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro»
Il lavoro è un diritto, e come tale va difeso nelle sue forme più nobili.
Fare sindacato è avere rapporti diretti con le persone, recepire necessità e problematiche è una condizione necessaria e un obiettivo nello stesso tempo. Adoperarsi con empatia e responsabilità, al fine di garantire giustizia, protezione del posto di lavoro e benessere della Persona.
Nella convinzione che il Governo esiste per proteggere le persone e per rafforzarle.